
GLI SPENSIERATI NOVELLIERI DI CONCONI

Chi non ha rispolverato in questo lungo periodo di clausura il Decamerone di Giovanni Boccaccio o i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni? Questi due capolavori della letteratura italiana, che affrontano in circostanze e tempi storici diversi gli effetti di devastanti epidemie, sono stati riscoperti e riletti con rinnovato interesse e confronto.
Nella nostra prossima asta di Dipinti del secolo XIX il prossimo 1 luglio, nel catalogo di vendita proponiamo un’opera di Luigi Conconi I Novellieri, di grande attualità, che rievoca però dell’epidemia i momenti più positivi e giocosi, che i giovani hanno trascorso nel periodo di allontanamento dal pericolo. I novellieri opera riconducibile al ciclo fiabesco medievale legato all’ambito delle storie di Giovanni Boccaccio.
La tela, costruita per fasce orizzontali, è in gran parte occupata dalla zona di prato verde scuro con i giovani raccolti in cerchio intorno a una narratrice seduta sotto le fronde di un albero dai toni lilla. I novellieri che si susseguono nel racconto delle storie boccaccesche sono all’ombra di un sole la cui luce brilla nella fascia di terra posta prima dello stacco sul cielo azzurro. I colori in forte seppur armonioso contrasto, i tratti a filamenti che danno il senso dei fili di un’erba viva e rigogliosa. Questi elementi stilistici fanno supporre la realizzazione dei Novellieri intorno alla prima metà degli anni Novanta, come del resto indicato da Raffaello Giolli nella monografia edita a inizio anni Venti del Novecento, che lo cita assieme ai coevi Fiammetta e Nastagio degli Onesti, quadro dal taglio orizzontale e di dimensioni e soggetto similare al nostro.
Il titolo di questi dipinti era stato appuntato dallo stesso Conconi assieme a quello di La castellana (Alba), Al nido della fata (Meriggio) e Gli amanti (Notte) in uno schema riprodotto da Giolli con specifiche indicazioni per un ideale allestimento parietale. Sembrano opere appartenenti a un unico ciclo, tuttavia, l’esistenza di diverse edizioni di uno stesso soggetto, come anche nel caso dei Novellieri, di cui esiste un’altra versione esposta alla postuma conconiana del 1920 alla Galleria Pesaro di Milano, può creare delle difficoltà nel datare con certezza certi dipinti legati al soggetto fiabesco medievale, a volte compiuti in momenti differenti della ricca produzione di Conconi.