
MARIo SCHIFANO: FARE UN QUADRO GIALLO
“Fare un quadro giallo era fare un quadro giallo e basta. Le perplessità sono nate quando i critici ci hanno steso sopra le loro motivazioni e un’intera letteratura. Ma io mi muovevo con autonomia. Il possesso di quel che facevo ce l’avevo soltanto io” Mario Schifano 1972 intervista di Enzo Siciliano, Lui ama Nancy la fotografa – Il Mondo
Nell’asta del 8 luglio a Firenze verrà presentato un dipinto di Mario Schifano del 1973 (cm 110×70). Un’opera dove il gesto impetuoso e il colore si espandono liberamente sulla tela, un lavoro che mostra a pieno la volontà fisica e mentale che l’artista vuole imporre allo spettatore. Una sola campitura di colore giallo steso in modo disomogeneo sulla tela, un atto voluto, studiato senza l’intenzione di rendere omogeneo il risultato finale, come mostrano le colature che danno l’idea del dissolvimento del colore, scioglimento che spezza qualsivoglia conformazione geometrica, se non fosse per quella lettera V dai mille significati.
Mario Schifano è considerato uno degli artisti più internazionali, affascinanti e poliedrici della storia dell’arte del Novecento; è stato un pittore ma anche un registra, fu esponente di spicco della Pop Art italiana, uno degli artisti più internazionali del nostro paese. Aperto a tutte le contaminazioni, partecipa come protagonista al clima romano degli anni sessanta e settanta: intellettuali, registi, scrittori, galleristi. Partecipa al movimento della Scuola di Piazza del Popolo, con Francesco Lo Savio, Mimmo Rotella, Giuseppe Uncini, Giosetta Fioroni, Franco Angeli e Tano Festa.