
“IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO”
Tra i segreti sussurrati tra i Capi Dipartimento di lungo corso c’è anche quello per cui il primo quadro arrivato dà il tono all’asta che verrà (1 luglio 2020): un’innocente superstizione, spesso fonte di pratiche scaramantiche, puntualmente avveratasi anche questa volta, quando la precoce acquisizione del Baciamano di Pietro Longhi (scena di vita alto borghese la cui piena comprensione richiederebbe oggi uno studio sociologico) è stata seguita da altri piccoli capolavori del Settecento veneziano. Tra questi, un raro soggetto mitologico di Francesco Zuccarelli, presente in catalogo anche con un tema ispirato al Macbeth shakespeariano, una deliziosa figura di bimbo di Giuseppe Nogari, un romantico paesaggio di Marco Ricci e, ultimo arrivato, un raffinato “modello” di Jacopo Amigoni, documento prezioso della sua attività alla corte di Madrid.
Il ritratto di Ferdinando VI di Borbone e di Barbara di Braganza cui rende omaggio la corte di Spagna è infatti l’unico ricordo visivo del grande dipinto eseguito dal pittore veneziano per il palazzo reale del Buen Retiro, andato distrutto come la maggior parte delle opere che lo arredavano.
Se ne aveva memoria, fino a questo momento, solo grazie a un’incisione di Charles-Joseph Flipart, che ha consentito di decifrare il soggetto del nostro dipinto e di riconoscerne i protagonisti. Una didascalia non originale identifica, tra i musici sullo sfondo, il compositore Domenico Scarlatti e il celebre Farinelli, ritratto da Jacopo Amigoni in molteplici occasioni. Vera e propria rockstar del Settecento, le sue lettere lo mostrano serio professionista e lavoratore instancabile, beniamino di tutti i teatri d’Europa e profondamente deluso negli affetti domestici, invano ricercati.