
SFIORA 1.500.000 L’ENNESIMO SUCCESSO DELL’ORIENTE DI PANDOLFINI
Non sono pesci rossi ma draghi rossi quelli che tra onde, nuvole e palle di fuoco decorano una Vasca da pesci in porcellana che ha infiammato la sala nella scorsa asta di Arte Orientale con un’aggiudicazione di ben 751.700 euro.
Molto simile ad una conservata al Museo Nazionale di Pechino, la nostra vasca ha fatto intendere subito che la gara sarebbe stata entusiasmante aprendo, infatti, con un’offerta di 100mila euro subito raddoppiata dal rilancio successivo per correre poi, di 50 mila in 50mila, fino alla straordinaria cifra di aggiudicazione.
Così anche in quest’occasione la vendita di Arte Orientale ha riservato più che interessanti sorprese, non nuove per Pandolfini se, senza ritornare al Vaso da oltre 7 milioni del 2014, si pensa alla bella è piccola ciotola di epoca Ming che lo scorso anno ha incassato oltre 1 milione e mezzo o, ancor più eccezionale gli oltre 2 milioni e 500 mila di un Vaso imperiale della Famiglia Rosa, sempre nello scorso autunno.
Ma per tornare alla cronaca dei giorni nostri bisogna dire che ancora un volta hanno acceso gli animi i bronzi, in forma di scultura come uno dorato di epoca Ming che ora è di un nuovo collezionista per 75.000 euro, e di oggetti d’uso come un raro Vaso decorato a gild spalashed, o un incensiere con decoro cloisonné, entrambi aggiudicati a oltre 45.000 euro.
In un catalogo di soli 142 lotti, ma ben strutturato e articolato, non potevano mancare le porcellane, tra queste una Coppia di vasi verde celadon con manici a forma di fenice e, in blu a rilievo, una decorazione di scene di battaglia entro riserve circondate da fiori e foglie, che ha più che triplicato la richiesta chiudendo a 95.000 euro.