
PROFUMO DI “SCIMMIA”
Quanti Etruschi avranno mai visto dal vivo una scimmia?
Ben pochi probabilmente… potevano però acquistare ed usare contenitori per unguenti a forma di questo animale esotico. Da sempre attratte dall’esotismo per volontà di distinzione e per adesione a prestigiosi stili di vita stranieri, le élites etrusche di età arcaica (VII-VI secolo a.C.) erano infatti affette da una vera e propria passione per i prodotti orientali e greci.
Una piccola, ma preziosa, testimonianza di questo fenomeno culturale è costituita da un aryballos a forma di scimmia nell’atto di grattarsi il muso che verrà proposto nella prossima asta di Archeologia del 18.12.2020. Nel vasetto, destinato a contenere olio profumato (gli antichi non conoscevano profumi a base alcolica), bisogna con ogni probabilità riconoscere un prodotto del Gruppo a Maschera Umana, una delle più significative officine etrusco-corinzie attive fra Cerveteri e Vulci fra il 560 ed il 540 a.C.