
UN RE DI INGHILTERRA SEPOLTO A SAN PIETRO
Quasi nascosto nella navata sinistra della Basilica Vaticana, l’austero monumento di Antonio Canova celebra la memoria di Giacomo III Stuart, figlio del re di Inghilterra esiliato dalla “Glorious Revolution” del 1688. Escluso dalla successione al trono in virtù della sua fede cattolica, Giacomo fu invece accolto calorosamente da Clemente XI e stabilì la sua corte a Roma nel palazzo Muti-Papazzurri in piazza SS. Apostoli, dove nel 1720 nacque il suo primogenito, Carlo Edoardo, seguito nel 1725 da Enrico Benedetto, entrambi qui effigiati accanto al padre.
È appunto Carlo Edoardo, detto “the Young Pretender” dopo che nel 1743 Giacomo lo aveva nominato successore al trono di Scozia e Inghilterra, il protagonista del bel ritratto in asta il prossimo 2 febbraio. Il giovane principe, appena diciassettenne e ancora libero da responsabilità dinastiche, aveva soggiornato a Venezia nell’inverno del 1737 e, come ogni giovane aristocratico in Grand Tour nella città lagunare, aveva posato per Rosalba Carriera. Il ritratto a pastello eseguito dall’artista veneziana è il modello documentato dell’olio di Francesco Guardi che oggi ritorna sul mercato.
A San Pietro ritroviamo Carlo Edoardo, ormai anziano, effigiato accanto al padre e al fratello, il cardinale di York. Canova si è ispirato alle tombe etrusche per il motivo della porta, che immagina affiancata da due geni funerari, simili ad angeli assorti in meditazione: per quanto caste, le loro tenere nudità riapparvero solo alla fine dell’Ottocento dopo che Leone XII le aveva fatte velare da panneggi in stucco, poi rimossi.
I protagonisti della “Glorious Revolution” furono invece celebrati dalle tombe allegoriche tardo-barocche dipinte per il Duca di Richmond da vari artisti italiani e riprodotte all’incisione nella serie dei “Tombeaux des Princes” pubblicata a Londra nel 1741.