
UNA GRAPHIC NOVEL DEL CINQUECENTO
Se pensavate che la “graphic novel” fosse una forma narrativa inventata nel Novecento, vi sbagliate. Esistono numerosi antichi esempi di storie raccontate attraverso immagini, e “Il Re Bianco” è uno di questi. Pubblicato per la prima volta nel 1775, Der Weisz Kunig, è un romanzo cavalleresco dedicato alla vita e alle imprese di Massimiliano I d’Asburgo (1459-1519), scritte dallo stesso imperatore assieme al suo segretario Marx Treitzsauerwein tra il 1505 e il 1516.
Dopo la morte di Massimiliano nel 1519, suo nipote Ferdinando commissionò a Treitzsauerwein il completamento del libro, che tuttavia rimase incompiuto a causa della morte del segretario nel 1527. Massimiliano intendeva il libro per un numero selezionato di destinatari, e non per un’edizione commerciale, e quindi l’opera completa rimase “nel cassetto” fino al Settecento.
Ma i due pittori Hans Burgkmair e Leonhard Beck avevano creato tra il 1514 e il 1516 un grandioso ciclo di tavole xilografiche che illustravano nel dettaglio la vita di Massimiliano e di suo padre, Federico III; non pubblicarle sarebbe stato un peccato. Ci pensò dunque nel 1775 il viennese Joseph Lorenz von Kurzbock (1736-1792), tipografo e bibliotecario della corte austriaca, molto ammirato dall’imperatrice Maria Teresa.
Secondo H.G. Koenigsberger, professore al King’s College di Londra, il libro combina “lo stile e il modo della leggenda arturiana con l’autobiografia romanticizzata”. La storia è basata sulle vite di Massimiliano, immaginato come il “giovane” Re Bianco, e di suo padre, il “vecchio” Re Bianco, Federico III, e racconta i loro rapporti con personaggi contemporanei le cui identità sono camuffate ma facilmente decifrabili. Questi includono il Re Blu (il Re di Francia), il Re Verde (il Re d’Ungheria) e il Re dei Pesci (che rappresenta Venezia). Il libro è diviso in tre parti: la prima copre la vita del padre di Massimiliano; la seconda parte inizia con la nascita di Massimiliano nel 1459 e termina con il suo matrimonio con Maria di Borgogna nel 1477; e la terza parte è un resoconto della vita di Massimiliano fino al 1513.
Le 237 grandi xilografie che illustrano l’opera costituiscono uno straordinario apparato iconografico che ritrae nel dettaglio scene con i protagonisti nei loro sfarzosi costumi, in interni ed esterni, a tavola e in guerra (molte le scene di battaglia), in laboratori artigianali e a corte, ecc. Si vede l’imperatore Massimiliano intento ad un gran numero di attività, dalla caccia, all’ispezione delle sue botteghe (strumenti musicali, zecca) dal battesimo e prima giovinezza alla vecchiaia. Una scena della giovinezza lo ritrae intento alla lettura di un libro con altri due libri appesi sopra di lui, e con alla sua destra una vecchia con in groppa un demone (l’ignoranza), e alla sua sinistra un frate con un libro, e con sopra di lui un angelo che fa capolino tra le nubi.
L’opera sarà presentata nella prossima asta di Libri, manoscritti e autografi.