
GIROLAMO BONAPARTE RITRATTO DA PIETRO BENVENUTI
Aretino di nascita e importante esponente a Firenze del neoclassicismo, il pittore Pietro Benvenuti fu il ritrattista preferito dai rappresentanti della nobiltà e della borghesia cittadina, le cui effigi venivano delineate secondo la rigorosa educazione ricevuta all’Accademia di Belle Arti. Uno tra i più celebri soggetti del pittore fu il fratello minore di Napoleone Bonaparte, Girolamo, il cui ritratto presentiamo nell’asta Dal Rinascimento al primo ‘900 del 2 febbraio 2021. Per l’imperatore francese il Benvenuti aveva già dipinto una tela di grandi dimensioni, Il giuramento dei Sassoni a Napoleone, e ritratto la sorella Elisa e la di lei figlia Napoleona Elisa.
Ultimo dei fratelli di Napoleone, nato nel 1874, Girolamo fu un giovane spensierato e frivolo, spesso mancante di prudenza e moderazione, che condusse una vita di divertimenti. Nel 1807 sposò Caterina, figlia del re Federico I del Württemberg, e fu fatto dal fratello re di Vestfalia. Dopo la caduta di Napoleone lasciò la Francia per risiedere prima a Vienna poi a Trieste, a Roma e a Porto San Giorgio nelle Marche. Vedovo dal 1835, nel 1840 sposò in segreto a Firenze una nobildonna italiana, Giustina Pecori-Suárez (1811–1903). Rientrato a Parigi nel 1848, venne nominato governatore generale dell’Hôtel des Invalides, poi Maresciallo di Francia nel 1850, presidente del Senato nel 1851 e fu reintegrato del titolo e degli onori di Principe imperiale nel 1852. Morì nel 1860; la sua tomba si trova nella cattedrale di Saint Louis des Invalides a fianco del grande sarcofago di Napoleone.
Girolamo Bonaparte viene ritratto dal Benvenuti frontalmente, secondo l’impostazione del ritratto napoleonico in auge nei primi anni dell’Ottocento; il volto morbido incorniciato da riccioli scuri, lo sguardo assorto, il candore della camicia e del foulard bianco, sono invece interpretati con una vena di romanticismo. Dietro la tenda scura sullo sfondo si apre uno scorcio su Firenze e sulle colline fiorentine, dove spiccano il Duomo, con la facciata ancora in mattoni, e il Campanile di Giotto.