
CHI HA RITRATTO HARICLEA DARCLÉE?
Nella nostra prossima asta Arcade del 16 Marzo 2021 presentiamo un affascinante ritratto della famosa cantante lirica di origine rumena Hariclea Haricli, nota con il nome d’arte di Hariclea Darclée (1860-1939).
La celebre soprano, dallo sguardo intelligente e vivace e vestita di un elegante abito di pizzo nero, si staglia su uno sfondo luminoso simil-quinta teatrale ornato di decori di gusto giapponese, in linea con la moda orientalista che impazzava durante la Belle Époque a Parigi, dove la cantante debuttò nel 1888. Riflettono lo stesso gusto anche i piccoli paesaggi nipponici schizzati a punta di pennello agli angoli della cornice dorata del dipinto. La cantante indossa alla mano sinistra un lungo guanto di velluto verde, mentre tiene il destro nell’altra mano, lasciata scoperta per sfoggiare un anello e un bracciale d’oro.
Il dipinto, eseguito probabilmente in Francia o in Italia, sembra potersi datare agli anni ’90 del XIX secolo; pur non avendo notizie degli abili pennelli che ai tempi ritrassero la famosa cantante, è legittimo pensare, considerata la qualità dell’esecuzione e la fama della Darclée, che si tratti dell’opera di qualche noto pittore.
Considerata nel mondo della lirica l’equivalente dell’attrice Sarah Bernhardt, il suo repertorio spaziava dai ruoli di soprano di coloratura a quelli più impegnativi di Verdi e del repertorio lirico franco-italiano. Nel corso della sua carriera si esibì nei maggiori teatri italiani, ma anche a Mosca, San Pietroburgo, Lisbona, Barcellona, Madrid e Buenos Aires. Fu la prima interprete assoluta della Iris e della Wally nelle omonime opere di Pietro Mascagni e Alfredo Catalani, ma soprattutto della Tosca di Giacomo Puccini, che, fortemente colpito dalla sua interpretazione nella Manon Lescaut, compose l’aria “Vissi d’arte, vissi d’amore” appositamente per la cantante rumena, con cui si dice abbia anche avuto una relazione.
Morì a Bucarest nel 1939, in condizione di povertà. Le sue spoglie riposano nel cimitero Bellu di Bucarest, assieme a quelle del figlio, Ion Hartulari-Darclée.