
CARLO MARATTA O SALVATOR ROSA? DUE PITTORI PER UNA CORNICE
Può apparire curioso accostare il nome del paesaggista e poeta napoletano Salvator Rosa a quello del classicista Carlo Maratta, eppure ciò accade quando si parla di cornici poiché sembra che entrambi gli artisti costruissero personalmente le cornici per i propri quadri. Questa affinità d’esecuzione ha fatto sì che questo genere di cornice fosse identificato con entrambi i loro nomi.
Caratterizzata da una sagoma centrale a lieve sguscio tra gole lisce e rovesce, la cornice “Maratta” (o “Salvator Rosa”) rappresenta uno dei modelli più diffusi nell’Urbe e in tutta l’Italia centro-meridionale dalla metà del Seicento alla fine del Settecento, e la cornice romana della prima metà del XVIII secolo che sarà presentata in asta il 12 maggio nel catalogo L’arte di ornare i quadri: cornici dal Rinascimento all’Ottocento ne è un esempio elegante. Il Dipartimento sta concludendo la selezione delle proposte e in essa rientrerà questa cornice dalla sagoma mistilinea, rivestita in velluto rosso, ornata da prosperosi rabeschi fogliacei trattenuti da nastri e scandita dai profili di foglie e sotto foglie intagliate e cordone ritorto.