LE LUCERNE
La lucerna è una lampada ad olio il cui uso risale all’antichità. Le utilizzarono i Micenei prima, resti di lampade ad olio furono rinvenuti negli antichi palazzi di Cnosso, e i Greci poi. In quei tempi le lampade, avevano forme piatte, prive di coperchi e con un beccuccio per lo stoppino sul bordo.
Nel corso dei secoli la forma si modificò, furono aggiunti i coperchi per proteggere l’olio contenuto, e i manici per una maggiore praticità d’uso. Se nel corso del Medioevo l’uso della lucerna cadde in disuso, fu nel XVI secolo che, con alcune migliorie per regolare il fumo e la luce, ritornò in auge la produzione di lucerne. Nel corso del Settecento, limitatamente all’Italia, nacquero e si diffusero sia le forme a lungo stelo che l’utilizzo dell’argento per la loro realizzazione. Roma e in generale le città degli Stati Pontifici ospitarono le più importanti manifatture di lucerne in argento, prodotti che ancora oggi, con grande attenzione, vengono ricercati dai grandi collezionisti di argenteria. Fu l’epoca neoclassica che diede avvio alla realizzazione di lucerne con fusti figurati o in forma di vasi.
Nella prossima asta di ARGENTI ITALIANI ED EUROPEI, che si terrà on line dal 26 marzo al 7 aprile, sarà possibile ammirare due esemplari di queste tipologie di lucerne. La prima che citiamo è una lucerna, opera di Roberto Tombesi, orafo romano attivo fino al 1820, che nella sua raffinatezza di esecuzione dà la certezza di una nobile commissione; la seconda è più propriamente una base per lucerna, realizzata a Macerata da Domenico I Piani, che raffigura Mercurio che poggia sul soffio di zefiro, soggetto classico spesso ripreso in età neoclassica dagli orafi.
