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La Settimana di Pandolfini

GLI OTTO IMMORTALI

 

Conoscete gli otto immortali?

Venite con noi alla scoperta di queste figure mitologiche, molto importanti per la cultura cinese.

Come potrete scoprire nelle prossime settimane saranno presenti in varie forme all’interno del catalogo della prossima asta del 15 giugno, ma non dilunghiamoci troppo e andiamo a scoprire chi sono!

Gli Otto Immortali sono un gruppo di leggendari xian (trascendenti; santi) nella mitologia cinese. Sembra che il loro culto sia nato durante la Dinastia Jin (265 d.C. – 420 d.C.), diventando le figure centrali del pantheon taoista. Tre di questi immortali sarebbero realmente esistiti, mentre gli altri sono puramente leggendari e nati dall’immaginazione popolare.

Si erano aggiudicati l’immortalità grazie alla loro profonda e sincera conoscenza dei segreti della natura, capaci di resuscitare i morti e di poter essere visibili o invisibili a loro piacimento.

Questi eremiti, secondo la leggenda, dovevano incontrarsi una volta l’anno presso le montagne di Kunlun, ove risiedeva la regina Xin Wang Mu, la quale presiedeva il loro incontro in mezzo a una distesa di fiori di corallo e delle mitiche pesche dell’immortalità (che maturavano una volta ogni 300 anni).

Conosciamoli meglio:

Zhongli Quan

Leader ufficiale degli Otto Immortali, o meglio uno dei tre leader, nato durante il periodo degli Han. È solitamente rappresentato con la pancia tonda e scoperta, il petto gonfio d’aria, una lunga barba e i capelli racconti ai lati con due bobine. Porta con sé un ventaglio di piume che ha il potere di resuscitare i morti. La leggenda narra che al momento della sua nascita, potenti raggi di luce inondarono la stanza. Da neonato, non emise alcun suono fino al settimo giorno, in cui, alzandosi in piedi esclamò:

“I miei piedi hanno vagato nel palazzo di porpora degli Xian (Immortali), il mio nome è registrato nella capitale dell’Imperatore di Giada.”

Zhongli fu generale dell’impero Han, ma abbandonò l’incarico dopo aver conosciuto un vecchio eremita che gli rivelò i segreti del Dao; dopo quest’incontro decise di abbandonare la vita governativa e ritirarsi in montagna vivendo da eremita e vagabondo. Un giorno, durante la pratica di meditazione davanti al muro della sua grotta, la parete di roccia si aprì, mostrando un prezioso vaso di giada con all’interno i segreti per diventare immortali. Si racconta che durante un grande periodo di carestia aiutò migliaia di famiglie povere, trasformando il rame in oro e argento e riportando in vita le persone meritevoli.

Lü Dongbin

Personaggio storico, è considerato uno dei primi maestri dell’alchimia interna dell’arte Neidan (tecniche taoiste di longevità), tuttavia era anche un discreto donnaiolo con qualche problema nel bere. Viene raffigurato con il tipico abito da studioso confuciano, porta con sé una spada magica, legata dietro alla schiena, capace di scacciare gli spiriti maligni. Nell’altra mano tiene una frusta di crine di cavallo, capace di farlo volare sulle nuvole.

La leggenda narra che una notte si addormentò mentre stava cucinando il suo miglio giallo. Sognò di sostenere l’esame imperiale ed eccellere al punto di vedersi affidare un ruolo prestigioso. La sua ascesa al potere fu talmente rapida che presto fu nominato vice-ministro. Poi sposò la figlia di un ricco familiare, dalla quale ebbe un bambino e una bambina. Contemporaneamente veniva promosso più volte, finché venne eletto primo ministro. Tuttavia, il suo successo e la sua fortuna suscitarono la gelosia di altri, quindi fu accusato di aver commesso crimini che gli fecero perdere la carica. Sua moglie poi lo tradì, i suoi bambini furono uccisi dai banditi e perse ogni ricchezza. Mentre stava morendo su una strada nel sogno, si svegliò. Nonostante nel sogno fossero passati diciotto anni, l’intero sonno aveva impiegato il tempo di cottura del miglio. I personaggi del suo sogno erano stati interpretati da Zhongli Quan per fargli capire che non si dovrebbe dare troppa importanza alla gloria e al successo transitori. Lü decise di seguire Zhongli per scoprire e sviluppare l’arte del Tao.

Lan Caihe

È il meno noto degli Otto immortali ed è considerato patrono dei fiori. L’età ed il sesso di Lan Caihe sono sconosciuti. La divinità può essere un ermafrodito, ma nella sua rappresentazione più nota è un ragazzo effeminato con un cesto di fiori in bambù. Lan Caihe proviene, secondo la leggenda, dalla Dinastia Tang ed è conosciuto per il suo carattere fuori dal normale e per le sue stravaganze. Aveva l’abitudine di dormire nella neve, in inverno, e quando lo faceva nuvole di vapore si alzavano dal suo corpo immortale eternamente caldo. La storia dell’ascensione di Lan Caihe è questa: un giorno stava bevendo vino in una taverna, quando improvvisamente la stanza fu riempita dal suono di organi e flauti. Un momento dopo, Lan Caihe si ritrovava scagliato nel cielo in groppa a una gru. Perse la toga, una scarpa, il busto e le nacchere, e gradualmente scomparve dalla vista.

Han Xiangzi

Il filosofo e il patrono dei musicisti. Incarna la giovinezza e sembra sia vissuto all’inizio del IX secolo. Si dice che fosse nipote di Han Yu, un importante uomo di Stato della corte Tang. Era l’allievo preferito del secondo Immortale, Lü Dongbin. Mentre si dedicava alla pesca insieme a Lü Dongbin, cadde da un albero di pesco e il suo corpo morì ottenendo così l’immortalità. Era solito vagabondare in mezzo alla natura, incantando gli uccelli e perfino gli animali selvatici per mezzo del suo flauto.

Aveva anche il potere di far crescere istantaneamente piante meravigliose in una semplice manciata di terra. Infine non aveva la minima idea del valore del denaro, e lo disperdeva.

 

Seguiteci nelle prossime settimane per scoprire insieme a noi i prossimi quattro immortali.

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