
GLI OTTO IMMORTALI VOL. 2
La scorsa settimana abbiamo conosciuto i primi quattro immortali della cultura cinese, i leggendari xian, scopriamo ora insieme gli altri quattro:
He Xiangu
La donna immortale.
Veglia sui focolari domestici, è l’unica donna degli Otto Immortali. Rappresentata con l’aspetto di una fata, porta su una spalla un lungo gambo di loto curvilineo, terminante con un fiore o con una capsula di semi. Questo stelo di loto magico è in grado di guarire qualsiasi malessere fisico e mentale, talvolta porta con sé uno scettro o un organo a bocca. Nata da un bottegaio dello Hunan ai tempi dell’imperatrice Wu Zetian (690-705), alla nascita aveva sei capelli in testa che non le crebbero mai di più, quando compì 14 o 15 anni, un personaggio divino le apparve in sogno e le consigliò di mangiare polvere di madreperla, in modo che il suo corpo potesse rimanere evanescente ed eterno, ella seguì il consigliò e, subito dopo, promise di rimanere vergine. Scomparve e divenne immortale mentre si recava dall’imperatrice che l’aveva convocata.
Li Tieguai
Dalla stampella di ferro.
Viene descritto come l’immortale irascibile e irritabile, ma anche generoso con i poveri, i malati e i bisognosi, le cui sofferenze vengono alleviate da una speciale medicina estratta dalla sua zucca. Simboleggia la medicina e la sua immagine veniva usata come emblema delle farmacie cinesi.
La leggenda narra che, prima di diventare Immortale, Li Tieguai fosse un uomo molto attraente, fu convocato da Laozi (fondatore del taoismo) sui monti della Longevità per incontrare gli altri Immortali. Prima di partire disse al suo discepolo, Li Ching, di aspettare per sette giorni il suo ritorno, se non fosse tornato entro questo periodo di tempo, avrebbe dovuto bruciare il suo corpo, perché significava che sarebbe diventato un Immortale.
Dopo sei giorni e mezzo, Li Ching fu costretto a tornare a casa per visitare la madre malata che era ormai in punto di morte e bruciò il corpo del maestro in anticipo. Quando lo spirito di Li Tieguai tornò, vide che il suo corpo era stato bruciato e partì allora alla ricerca di un altro corpo in cui alloggiare, in un bosco, trovò soltanto il cadavere un mendicante zoppo e orrendo, morto di fame. In mancanza di meglio l’anima si rifugiò lì, e da quel giorno Li Tieguai, suo malgrado, si trovò in questo corpo d’invalido. Laozi apparve e gli consegnò una medicina in grado di guarire ogni male e che non si esauriva mai, attraverso cui riportò in vita la madre di Li Ching. Per mitigare le sue sfortune, Laozi gli regalò una gruccia di ferro, da cui deriva il suo soprannome, “Li stampella di ferro” e gli disse che era pronto per unirsi agli Immortali.
Zhang Guolao
Il vecchio.
È uno dei tre immortali realmente esistiti nel VIII secolo e simboleggia la vecchiaia infatti, Lao inserito nel suo nome, significa per l’appunto vecchio. Zhang Guo era un alchimista che viveva da eremita sulle montagne dello Shanxi durante la Dinastia Tang. Declinava regolarmente gli inviti che gli venivano fatti per recarsi a Corte, e morì improvvisamente il giorno in cui alla fine accettò. Tra i poteri magici, aveva quello di diventare invisibile o di bere senza battere ciglio tazze di fortissimi veleni. Era un amante del vino, al punto dal saper creare dei liquori da semplici erbe. Gli altri Immortali bevevano i suoi prodotti, credendo che avessero proprietà curative. Era anche un noto praticante del Taoismo e del Qigong ed era in grado di resistere molti giorni senza cibo, affidandosi al vino da lui stesso creato. È raffigurato come un vecchio barbuto, dallo sguardo vivace, talvolta con in testa un berretto da letterato, ornato di una piuma di fenice. Porta sempre sulla schiena un bambù cavo da cui escono due bacchette piegate (uno strumento musicale a percussione). Viaggiava su una infaticabile mula bianca, capace di percorrere quotidianamente centinaia di leghe. Zhang è raffigurato sia seduto sul dorso della mula, sia seduto alla rovescia, voltato dalla parte della coda.
Cao Guojiu
Lo zio imperiale.
È l’ultimo degli Otto Immortali ed è il patrono degli attori e di tutti coloro che esercitano la professione teatrale.
Prima di ritirarsi tra i monti, sembra che sia stato ministro della dinastia Song: era inoltre legato alla famiglia imperiale (XI secolo), essendo il fratello minore dell’imperatrice Cao Hu. Il fratello minore di Cao Guojiu, era un prepotente, ma nessuno osò mai ribellarsi alle sue angherie, a causa delle sue conoscenze altolocate, nemmeno dopo averlo visto uccidere una persona. Cao Guojiu era così carico di tristezza e vergogna per suo fratello che rinunciò al suo incarico e fuggì, diventando eremita. I due primi Immortali che incontrò gli proposero ben presto di entrare nel gruppo e gli comunicarono la ricetta dell’immortalità. Fu scelto e reso immortale dagli altri Sette che occupavano sette delle otto grotte della Sfere Superiori, ed erano alla ricerca di un ottavo compagno meritevole. Cao Guojiu viene rappresentato con la pettinatura tipica dei mandarini, con un corno dietro e alette laterali ha in mano delle nacchere (il suo attributo principale), ma talvolta anche uno scacciamosche. Può anche venir rappresentato vestito sfarzosamente con la doppia cintura dei frequentatori della corte imperiale.