
LA LINEA SOTTILE TRA REALE E VIRTUALE
Servendosi di linguaggi e supporti diversi, che comprendono fotografia, video, scultura e installazione, l’artista canadese Jon Rafman, racconta il presente della nostra vita iperconnessa, interrogandosi sull’idea stessa di realtà. I lavori di Rafman indagano gli aspetti e le conseguenze dell’utilizzo di dispositivi tecnologici sull’essere umano e di come i confini tra reale, e simulazione del reale, stiano diventando sempre più labili.
Nei suoi lavori, come quello che sarà presentato in asta il 7 luglio 2021 a Firenze, troviamo spesso una sorta di falsi monumenti, attraverso i quali l’artista allude alla storia, al valore storico di queste reliquie che molte volte nel presente, sembra cadere nell’oblio, a favore invece, di un’adorazione di oggetti culturali materiali contemporanei (tastiere di computer, lattine consumate, contenitori di farmaci etc.). Rafman tuttavia, non esplicita alcuna critica o giudizio, piuttosto, attraverso i suoi scenari a metà tra reale e virtuale, intende mostrare come la tecnologia sia capace di plasmare nuove e alienanti iconografie.
Davanti alle sue opere si ha la sensazione di essere intrappolati in una spirale di situazioni stranianti ma affascinan ti, che rivelano quindi, il potere ambiguo e seduttivo della rete.