
UN ANTENATO DEGLI OROLOGI DIVER ALL’AVANGUARDIA: IL SEIKO PROFESSIONAL 600M GRANFATHER “TUNA”
Si deve a Seiko la produzione di uno degli orologi diver più tecnologici degli anni ’70.
Nel 1975 infatti, l’azienda giapponese presentò il modello 6159-022, in vendita a 89.000 yen (equivalenti a circa 150$ dell’epoca). Ci vollero sette anni per svilupparlo contenendo elementi di molti primati considerati aventi le caratteristiche standard di molti orologi subacquei moderni.
La forma dell’orologio è stata così soprannominata dai fan di Seiko come “TUNA“, per via del suo diametro maggiore e della forma importante simile ad una scatola di tonno.
Il Seiko Professional 600m Tuna fu il primo orologio Diver ad avere una cassa in titanio e anche il primo con un cinturino di gomma con tre sfiati su ogni lato. La scelta del titanio fu dovuta all’estrema leggerezza di questo metallo e alla sua resistenza alla corrosione. Inoltre, l’orologio era anti-magnetico (indispensabile per le saldature sott’acqua), fortemente resistente agli urti e altamente luminoso. Gli ingegneri Seiko riuscirono così a raddoppiare la profondità alla quale un Seiko poteva essere utilizzato, passando da 300m a 600m.
Il ruolo della copertura protettiva esterna sugli orologi Seiko Professional Diver, che caratterizza l’aspetto di questo particolarissimo orologio, è stata a lungo meditata: il guscio in titanio rivestito con ceramica high-tech (come la definì l’Ingegner Tokunaga, per anni designer e anima di Seiko) consentiva di non lasciare direttamente esposto il titanio all’usura, si supponeva infatti che avrebbe resistito maggiormente alle sollecitazioni nel tempo, ma i tecnici Seiko, più tardi realizzarono che il comune acciaio risultava parimenti efficace pertanto questa particolarità venne abbandonata nelle referenze successive. Il rivestimento in titanio, serrato con viti consentiva inoltre l’accesso alla ghiera che una volta rimossa insieme alla sua guarnizione e l’anello attorno al vetro Hardlex (sistema tuttora utilizzato nei monoblocco Seiko e nei Tuna 300m) consentiva di operare direttamente sul movimento. Lo sblocco della Tige rimarrà invariato fino ai nostri giorni, mantenendo la pressione su una levetta alla destra del quadrante.
“In origine, l’idea di mettere una copertura sugli orologi da sub professionisti mirava ad aumentare l’effetto ‘anti-shock, a renderli resistenti ai graffi e ad aumentare la protezione alla corrosione. I materiali in acciaio inossidabile non erano adatti, quindi abbiamo creato una copertura protettiva rimovibile con materiale in titanio. A quel tempo (metà degli anni ’70), nessun’altra azienda aveva ancora focalizzato la sua attenzione sul titanio.” (l’ingegnere Ikuo Tokunaga).
Per completare il progetto fu necessario un altro elemento per far funzionare la ghiera senza problemi: all’interno dello shroud furono integrate delle fessure, in modo che l’utente potesse saldamente afferrare la ghiera esterna con le dita e potesse operarvi con immediatezza e facilità d’uso. Il guscio aveva anche una funzione parziale nel proteggere la ghiera, all’epoca “pericolosamente” bidirezionale come per la maggior parte degli orologi subacquei, e che fino al 1986 resterà tale.
Quindi, Tokunaga era principalmente interessato all’uso effettivo e funzionale di questo eccezionale orologio; lavorò infatti con Taro Tanaka (il più grande designer della storia Seiko e Grand Seiko) sulle forme del tipico guscio ad “elmetto”. La testimonianza del successo di questo lavoro, è che a distanza di più di 40 anni, il design rimane assolutamente attuale.
Questo particolarissimo esemplare di Seiko Professional 600 Tuna, caratterizzato dalla scritta 600 sul quadrante (e prodotto per un solo anno), insieme ad una vasta scelta di altri modelli, sarà proposto nella prossima Asta di Orologi che si terrà il 2 dicembre prossimo da Pandolfini.