
CHRISTO e JEAN-CLAUDE IMPACCHETATORI DEL MONDO
«Ritengo che ci voglia più coraggio a creare cose che poi se ne vanno, che a creare cose che restano» Christo
Christo e Jeanne-Claude sono stati una coppia di artisti visionari e pionieri della Land Art, e ancor di più del Wrapping, l’impacchettamento di cose o luoghi. I loro ruoli erano bene distinti, anche se sempre intercambiabili, Christo è la mente progettuale e artistica e a Jean Claude spetta il ruolo di organizzatrice e della stesura dei vari bozzetti. L’occasione del loro primo incontro fu quando Christo Vladimirov Javacheff, fuggito dal regime stalinista si rifugiò in Francia, venne chiamato per ritrarre Madame Denat de Guillebon, la cui figlia era Jeanne-Claude Denat de Guillebon, pare che dal quel momento non si separano più, fintanto che non sopraggiunge la morte di Jeanne-Claude. Sono del 1958 i primi oggetti imballati le Packed Bottles, qualche anno dopo iniziarono ad impacchettare architetture e ambienti naturali, dai laghi alle montagne, luoghi e monumenti di forte valore iconico, scardinando così le regole del mondo dell’arte con installazioni su larga scala. Nel 1970 Christo impacchetta la statua equestre di re Vittorio Emanuele II in piazza Duomo a Milano, e il monumento a Leonardo da Vinci in piazza della Scala. Quest’ultimo lavoro era stato tuttavia accompagnato da feroci proteste dei cittadini, che sfociarono in un incendio ai teli che avvolgevano la statua di Leonardo, e nel 2016 la famosa installazione The Floating Piers sul lago di Iseo.
L’opera qui presentata fa parte del progetto Wrapped Walki Ways realizzato al Jacob Loose Memorial Park di Kansas City in Missouri (USA), un’istallazione di 12.540 metri quadrati di tessuto di nylon color zafferano, stesi a coprire i viali dei giardini e i percorsi da jogging, per un’estensione di 44 chilometri. Per stendere il tessuto furono utilizzate 84 persone: 13 operai, 4 sarte e 67 studenti. Le sarte cucirono 15.850 metri di orli in una fabbrica del West Virginia, ultimando il lavoro nel parco, usando macchine per cucire portatili. Il tessuto era fissato al suolo con 34.500 picchetti d’acciaio (17,8×0,8 cm) passanti attraverso occhielli d’ottone in prossimità dei bordi e, sulle scale con 40.000 punti metallici su tavole di legno. L’opera iniziata il 2 di ottobre rimarrà installata fino al 16 ottobre 1978: i materiali venivano poi smontati e consegnati al Dipartimento parchi di Kansas City per essere riciclati, restituendo al parco il suo aspetto originale.