
UN CODINO…ALLA MODA!
Nella prossima sessione di vendita a tempo della numismatica targata Aurea, che inizierà il 26 novembre e si concluderà il 6 dicembre, verranno proposte numerose monete e medaglie d’oro da collezione dal Medioevo al XX secolo, oltre che a una imponente serie di monete e lingotti da investimento in lotti singoli e multipli.
Tra le prime, per l’elevata qualità conservativa e la bellezza del conio, spicca una moneta sabauda da 20 lire datata 1819 di Vittorio Emanuele I (1802-1821) che rappresenta, nel dritto, la testa del Re con una vistosa capigliatura raccolta in una “borsa” per capelli secondo la moda del tempo, mentre al rovescio campeggia lo stemma sabaudo coronato entro il Collare dell’Annunziata, che rappresenta ancora oggi la massima onorificenza di questa Casa.
L’uso di raccogliere i capelli sulla nuca in una pregiata e leggera seta di colore nero, chiamata “borsa per capelli”, le cui estremità del fiocco si lasciavano ricadere sul davanti per creare un raffinato effetto a contrasto coi candidi merletti dello jabot, era una moda che faceva furore nelle classi abbienti nella Versailles del ‘700. Una particolarità del suo utilizzo prevedeva che fosse “imbiancata”, ovvero cosparsa di cipria solitamente composta di polvere di riso: un servitore la soffiava sul paziente, polverizzandola con un piccolo mantice, mentre il volto e il corpo erano protetti con un accappatoio e un cono che copriva la faccia. Oltre al riso si usavano l’amido mescolato con polvere profumata, e per quelli che non se lo potevano permettere, calcina, gesso, legno tarlato, osso bruciato, il tutto passato con cura al setaccio. La vanità non aveva limite: sembra che il principe Francesco I di Modena si facesse addirittura spruzzare polvere d’oro in testa!
I nuovi canoni ispirati all’uguaglianza e alla democrazia introdotti con la Rivoluzione francese, in netto contrasto con il lusso e lo sfarzo della monarchia, dettarono nuovi stili e tendenze legati alla semplicità e alla libertà dell’individuo, cioè volti più a definire le differenze individuali e la creazione del “personaggio”. Così venne condannato, seppur con diverse gradazioni, la parrucca, il codino e i nastri, ma soprattutto l’uso della cipria, in quanto considerato “antisociale”, poiché per realizzare la cipria veniva sprecata la farina, “sottraendola al popolo”.
Sebbene fosse uno strenuo avversario di Napoleone, Vittorio Emanuele I di Savoia fu influenzato non solo nella moda dai francesi, ma addirittura da loro prese spunto per istituire nel 1814 a Torino, sul modello della Gendarmerie, il Corpo dei Carabinieri Reali, da cui deriva la moderna Arma dei Carabinieri, quarta forza armata italiana.
Questa bella e affascinante moneta, in stato “fior di conio”, verrà proposta con una stima di partenza di 1.500/3.000 euro.