
L’ERCOLE DELLA SERENISSIMA
Oltre a vari giochi, quali la caccia all’orso e al toro, durante il carnevale di Venezia seguitissima era la spettacolare prova di forza, chiamata le Forze d’Ercole, in cui si affrontavano le due tradizionali fazioni avversarie. Si trattava della costruzione da parte delle squadre di una piramide umana che a volte si svolgeva addirittura sull’acqua richiedendo anche notevoli doti di equilibrio sulle barche. Il primo gruppo di uomini che formava la base della piramide sosteneva il secondo gruppo e così via, con l’aiuto di assi o sorreggendo il peso dei compagni direttamente sulle proprie spalle, raggiungendo talvolta l’altezza dei monumenti. Numerose erano le varianti ammesse, tanto da creare delle forme sempre diverse, rispetto a quella piramidale, alle quali erano assegnati nomi altisonanti come il Colosso di Rodi, la bella Venezia, la Gloria, la Fama, la cassa di Maometto, l’Unione e la Verginella.
Seguivano poi altre sfide di forza e abilità e finalmente la proclamazione del vincitore: di uno di questi Ercole della Serenissima il primo marzo andrà all’asta un bel ritratto, a testimoniare l’importanza in cui erano tenuti i giochi carnevaleschi. Conosciamo il suo nome, Camillo Albini, dipinto a destra della sua figura, e il suo essere protagonista della piramide umana vittoriosa, raffigurata sul foglio che tiene in mano e mostra orgogliosamente con il dito.