Image Alt

La Settimana di Pandolfini

LE ORIGINI STORICHE LONTANISSIME DEL “FOULARD”: UN ACCESSORIO SENZA TEMPO

Quello del foulard è un percorso molto interessante, che ha attraversato diversi millenni. Secondo alcune fonti, Il termine deriva dal provenzale foulat, che a sua volta deriva dal verbo di foular, che significa “follare”, ovvero un processo di lavorazione che ha lo scopo di rendere il tessuto più compatto e resistente. Secondo altre fonti, il termine foulard significa invece “fazzoletto di seta”, le cui origini affondano le radici nell’antichità, al 1000 a. C.  I ritrovamenti relativi alle civiltà orientali vedono la rappresentazione di questo velo già su numerose sculture rinvenute in Cina. Nella storia occidentale, invece, bisogna risalire fino al II secolo d. C. quando, Nel Vecchio Continente, i soldati erano soliti utilizzare questo accessorio per uso protettivo per la propria gola durante i conflitti bellici o per diversificare e segnalare il grado e l’appartenenza a un gruppo.

Con il passare dei secoli, il foulard iniziò a riscuotere sempre maggior gradimento. Le mondine e le contadine iniziarono a coprirsi il capo con il velo per proteggersi dal sole durante le ore di lavoro nei campi, Diventa poi addirittura un simbolo, in grado di definire lo status sociale di coloro che lo indossavano o un ornamento durante lo svolgimento delle funzioni religiose. Non serviva infatti solo per tenere al coperto i capelli, ma anche per coprire le scollature e per regalare maggiore eleganza agli abiti indossati la domenica.

Non sempre però la storia del foulard è stata caratterizzata da successi. A cavallo tra l’Ottocento e i primi decenni del Novecento, infatti, cadde in disuso. Un periodo di crisi durato relativamente poco, perché sul finire degli anni Trenta Emile Maurice Hermès e suo genero e socio Robert Dumas lo hanno riportato in auge.  Fu un vero boom, quello del carré di Hermès 90×90 cm, tanto da renderlo un pezzo fondamentale dell’abbigliamento di lusso. Il successo ottenuto da Hermès spinse altre importanti aziende come Chanel, Dior, Yves Saint Laurent, e Givenchy in Francia e Gucci, Ferragamo e Roberta di Camerino in Italia a disegnare e lanciare sul mercato i più svariati modelli di foulard. Negli Anni Cinquanta e Sessanta, il foulard visse un’altra fase di forte diffusione. Sono state vere e proprie testimonial del foulard donne del calibro di Audrey Hepburn, Grace Kelly, Catherine Deneuve e Jacqueline Kennedy Onassis. Non ci si limitava all’utilizzo del foulard come copricapo, ma lo si sfoggiava anche come ornamento del collo piuttosto che annodato al manico di una borsa o come top su un pantalone a zampa. L’accessorio stuzzicò la fantasia di molti artisti dell’epoca, che riprodussero fedelmente in alcune loro opere questo elegante fazzoletto, facendolo diventare un’opera d’arte.

Al giorno d’oggi, nonostante non sia più diffuso come qualche decennio fa, mantiene un fascino unico, che lo rende ricercato, sia dalle ragazze che dalle signore. Insomma, un accessorio eclettico, apprezzato per le sue caratteristiche uniche.

Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
50122 Firenze - Italia
Tel. +39 055 2340888/9
Fax +39 055 244343
info@pandolfini.it

Via Alessandro Manzoni, 45
20121 Milano
Tel. +39 02 655.60807
Fax +39 02 620.86699
milano@pandolfini.it
Orari di apertura:
Lun - Ven 9-13 / 14.30-18.30

Via Margutta, 54
Roma
Tel. +39 06 3201799
Orari di apertura:
Lun - Ven 9.30-13.30
Il pomeriggio su appuntamento