
SPLENDORI ED OMBRE BAROCCHE NELLE CORNICI DI PIETRE DURE
Il Dipartimento di Mobili e Oggetti d’Arte di Pandolfini è lieto di presentarsi anche quest’anno al consueto appuntamento con l’asta dedicata alle cornici L’ARTE DI ORNARE I QUADRI: CORNICI DAL RINASCIMENTO ALL’OTTOCENTO, che avrà luogo il 24 marzo a Firenze, proponendo un must del barocco fiorentino e romano che rappresentò un vero e proprio trait d’union tra le due città: la cornice in ebano e pietre dure. Come è noto, la lavorazione delle pietre dure costituiva un’eccellenza in entrambe le manifatture cittadine e raggiunse livelli eccelsi nella decorazione di piani, stipi, scrigni ed anche cornici. Con riguardo a queste ultime, il materiale utilizzato era rigorosamente l’ebano (oppure il legno ebanizzato), con cornici di sagoma cosiddetta “a cassetta” impreziosita da pietre dure come lapislazzuli sugli angoli, e spesso abbinati con diaspro giallo o rosso d’Egitto, ametista, agata, in composizioni il cui schema geometrico poteva essere più o meno sottolineato (per esempio con filettature in argento), ma che in genere prevedeva motivi rettangolari, a fusarola e a losanghe. Un altro materiale utilizzato per questo genere di opere era il bronzo dorato, generalmente applicato a motivi fogliacei, od anche in foggia di cherubini, che andavano ad impreziosire la controbattuta della cornice, a scandire lo spazio in prossimità degli angoli, così come a dare movimento in linee sinuose sugli orli esterni. Un tipo di oggetto, dunque, che coinvolgeva al contempo ebanisti, lapicidi e bronzisti.