
MAO ZEDONG ICONA POP DEGLI ANNI ‘70
Forse si deve proprio ad Andy Warhol il rinnovato successo del ritratto, dopo anni di astrattismo e action painting, negli anni sessanta Andy Warhol si propone come una nuova figura artistica capace di dare nuova linfa ad un soggetto che sembrava oramai lontano dalle scelte stilistiche dei quegli anni. I primi dipinti pop risalgono al 1961 e già alla metà degli anni sessanta Warhol era diventato un’artista di successo con opere, che diverranno iconiche, come Campbell’s Soupe e Marilyn Monroe. Con la società da lui fondata Factory Additions di New York decise di iniziare la produzione di serigrafie che riproducessero le sue opere più famose, portfoglio che includevano le iconiche immagini come Flowers, Marilyn Monroe, Electric Chair e Campell’s Soup, seguite dalla famosa serie di Mao prodotta nel 1972. Come sempre Andy Warhol aveva una predilezione per la contemporaneità, per l’attualità, per il qui e ora e con lo stesso spirito ideò l’opera dedicata al Mao Zedong. Un’immagine ispirata dalla visita del presidente Richard Nixon in Cina dove a Pechino incontrò il leader comunista cinese Mao Zedong in Cina, era la prima volta che un leader americano faceva visita alla Cina. Quella di Mao inizialmente fu una produzione per certi versi contestata da parte di alcuni collezionisti: troppo lontana dai soggetti iconici-capitalistici tipici della produzione di Warhol ma soprattutto perché proponeva un’immagine iconica ma ancora molto contestata in America, erano gli anni della grande lotta contro il comunismo e l’immagine di Mao risultava come una provocazione, dimenticando che Mao era già un leader conosciuto a livello mondiale. Per Andy Warhol non si tratta d’ ideologia ma si pura e sempre rappresentazione dell’attualità. Ma la storia diede ragione ad Andy Warhol e le serigrafie della serie di Mao, come quella proposta nella nostra prossima asta del 22 giugno, sono ospitate nelle collezioni internazionali e in numerosi e prestigiosi musei.