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La Settimana di Pandolfini

ALLA SCOPERTA DEL CORALLO

Il corallo, ha una storia antica quanto quella dell’uomo. Ci ha accompagnato passo dopo passo in tutte le ere per la sua bellezza e grazie a tutte quelle convinzioni popolari maturate nei secoli, che hanno coinvolto leggende e arte.
Definito oro rosso per la sua preziosità, ha ricoperto un ruolo centrale di primo piano tra gli ornamenti anche grazie al significato che da sempre gli è stato attribuito di portatore di vita e virtù magiche.
Questo dono della natura già in tempi lontanissimi (i primi ritrovamenti a uso ornamentale-religioso risalgono a oltre 30.000 anni fa, in sepolcri neolitici) era tenuto quindi in grande considerazione, e definito nei secoli come “il miglior frutto del mare” per il suo colore rosso senza cui “non poteva esservi vita”. Sorge spontanea allora la domanda: perché ha affascinato così tanto l’uomo nelle varie epoche? Probabilmente, oltre alla sua bellezza, il fascino del corallo è da ricercare nelle sue origini misteriose, ambigue ed indefinite.

Numerose furono le dispute, nei secoli, circa la sua nascita: la sua forma di albero indusse gli antichi a dichiararlo di origine vegetale accomunandolo alle tante altre piante acquatiche marine. Tuttavia, la sua durezza apriva anche la possibilità al fatto che si potesse trattare di un minerale. Ed infatti le leggende confermano la sua versione minerale: …si narra infatti che Perseo, uccisa la Gorgone, si sia recato al mare per liberarsi del sangue della stessa. Intanto il sangue che colava dal capo reciso di questa cadde sugli arbusti e, mirabilmente, li pietrificò. Secondo la leggenda Medusa, da viva, pietrificava col proprio sguardo chiunque la guardasse.
Ma il corallo è davvero di origine minerale o vegetale come sostenevano gli antichi? La risposta a questo millenario dilemma è arrivata solo nel 1723 grazie al medico marsigliese Andrea Peyssonel.

Il corallo è un animale, o per meglio dire, il raggruppamento di piccoli animaletti coloniali, minuscoli Celenterati assomiglianti a polipetti, i quali con le loro secrezioni di carbonato di calcio formano una struttura solida sulla quale e nella quale vivono e si riproducono.
Quello che si usa come gioiello è quindi solo lo scheletro, la struttura condivisa che è stata creata ed estesa nel tempo da tantissimi polipetti che hanno collaborato e vissuto assieme in fondo al mare.
Tante sono le varietà di corallo, ed alcune più di altre sono famose e ricercate.

Il Mar Mediterraneo, lungo le coste che bagnano l’Italia, regala uno dei coralli più pregiati al mondo: il caratteristico Corallium Rubrum, di colore rosso intenso. Tra le tonalità più apprezzate in gioielleria troviamo anche quella delicata e gentile del rosa Pelle d’Angelo, una varietà di Corallium Secundum, pescato oggi nei mari del Giappone, ma lavorato finemente qui nel nostro paese, dove l’arte della manifattura del corallo è perpetuata da secoli.

Pandolfini dimostra con le sue Aste di Gioielli l’attenzione che il mercato continua a rivolgere a questa categoria di gioielli, offrendo sempre nuovi esemplari realizzati in boules di corallo di eccezionale qualità e dal fascino intramontabile.

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