
PROVA COSTUME
L’assillo della prova costume, costante dei pensieri estivi, non è indubbiamente una preoccupazione per la scultura che sarà proposta nell’asta di archeologia in programma per il prossimo inverno.
Realizzata in marmo greco insulare a grandi cristalli, forse pario, la statua raffigura un giovane satiro. La figura mitologica – facente parte del corteggio di Dioniso, dio del vino e dell’ebbrezza – è chiaramente riconoscibile grazie alla coda sulla schiena.
Era rappresentato nell’atto di versare da una brocca di vino sollevata con la destra, come dimostra l’asimmetria del corpo. Se il modello ideale di riferimento è quello del celebre satiro versante, opera di Prassitele, le masse muscolari accentuate e ben delineate, il profilo obliquo delle spalle e la struttura massiccia del corpo consentono però di avvicinare l’archetipo della statua ai modelli lisippei del IV secolo a.C.
Copia in formato ridotto dell’immagine dell’accompagnatore del dio – prodotta in Grecia nel I secolo d.C. per un mercato specificatamente romano – decorava una plausibilmente una prestigiosa villa, dove sola, o in compagnia di altri personaggi del komos dionisiaco (sileni e menadi), ricordava al proprietario la gioia del banchetto.