
VICINI LITIGIOSI
Da sempre, le linee di confine sono state occasione di conflitti tra Stati, soprattutto se stabilite senza tener conto dei caratteri fisici che naturalmente delimitano un territorio, e tanto più in luoghi montuosi e malnoti alla cartografia.
Non faceva eccezione, nel terreno impervio dell’Appennino, il confine tra i comuni di Pontremoli e Borgotaro, ovvero tra gli stati del Granduca di Toscana e del Duca di Parma: stabilito nel 1276 in un privilegio concesso dall’imperatore Federico II ai Pontremolesi, per secoli aveva dato origine a ogni sorta di conflitto, dagli incendi ai furti di bestiame.
Nel 1686 la decisione della controversia fu rimessa all’arbitrato della Repubblica di Venezia, che emise la sua sentenza dopo più di due anni spesi in perizie e misurazioni sul campo. A questo scopo il Duca di Parma aveva fatto erigere una serie di padiglioni, vero e proprio accampamento, per ospitare i periti e i diplomatici incaricati di sorvegliare le operazioni, nonché i loro cavalli e le vettovaglie necessarie per un gran numero di ospiti, molti di riguardo come il marchese Dalla Rosa, al servizio di Ranuccio II, o il senatore Zeno, rappresentante della Serenissima.
È appunto questo, come certifica il cartiglio che identifica tutte le tende e i loro occupanti, il soggetto del dipinto di Luca Carlevarijs in asta a settembre, senza dubbio commissionato per ricordare l’evento.
Per la cronaca, l’arbitrato di Venezia fu favorevole al Ducato di Parma. Ci entravano forse gli aiuti militari promessi alla Serenissima per la guerra contro i Turchi?