
DALL’ARTE GENERATIVA ALL’ESPERIENZA CREATIVA INDIVIDUALE
Nella nostra prima asta NFT abbiamo deciso di fornire ai nostri clienti una panoramica di stili e linguaggi creativi che rappresentano il vasto mondo dei Non Fungible Token nella loro grande complessità e profonda varietà creativa.
È interessante notare, e mi fa piacere evidenziare, che all’interno delle offerte di Pandolfini NFT sono presenti due artisti con un percorso marcatamente generativo come Ivona Tau e Ismahelio; ma cosa significa? Per arte generativa si intende il metodo di creazione di opere d’arte che è direttamente collegabile all’utilizzo di un algoritmo, in particolare, la forma espressiva per cui le opere non sono create direttamente dall’artista ma dall’algoritmo stesso in base a come è stato preimpostato dall’artista. Questi algoritmi possono essere semplici codici, veri e propri programmi realizzati nei linguaggi informatici più comuni, come il Javascript e Python, oppure possono essere integrati con strutture digitali di intelligenza artificiale, Machine Learning o addirittura Deep Learning. Spesso il codice genera l’immagine o l’animazione nella sua interezza, a volte semplicemente interagisce con immagini o animazioni precostituite trasformandole e miscelandole per la composizione creativa.
Questo significa che l’intervento creativo dell’artista non c’è o che è irrilevante? Molto probabilmente non è così! Il diffondersi di strumenti di intelligenza artificiale a servizio del mondo della creatività ci fa comprendere un concetto inaspettato: che anche l’algoritmo o l’intelligenza artificiale può essere uno strumento, proprio come il pennello, lo scalpello o il mouse. Immaginiamo che l’algoritmo sia un pennello idealizzato che realizza quello che l’artista desidera, magari seguendo delle tonalità di colore o delle forme di espressione predefinite dall’artista… del resto la scissione tra la realizzazione manuale dell’opera e la sua creazione sono un paradigma che dovrebbe essere ormai sdoganato nel mondo dell’arte contemporanea. Il giorno in cui scopriamo che molte delle più grandi sculture dell’ultimo secolo non sono state realizzate direttamente dall’artista ma dall’artigiano incaricato da lui stesso è il momento in cui perdiamo forse una certa visione romantica del mondo dell’arte, ma è anche un momento di crescita personale nel nostro percorso di fruizione dell’arte nella sua evoluzione che evidentemente è passata per le grandi rivoluzioni storiche, le avanguardie ed i movimenti che l’hanno stravolta e resa sempre nuova fino ad arrivare ai giorni nostri.
Ciò ci porta alla domanda di tutte le domande: che cos’è un’opera d’arte? Molti hanno provato a darne definizione, qualcuno ha detto: non la definisci ma te ne accorgi quando te la trovi di fronte.
Il mondo degli NFT come sempre ci mette di fronte ad enigmi stimolanti e profondi ragionamenti che ci portano ad indagare l’origine stessa dell’arte e delle forme espressive. Nel frattempo possiamo goderci semplicemente ciò che vediamo, sentiamo, percepiamo, affidandoci a ciò che ci suggerisce l’esperienza della nostra crescita come fruitori di creatività, perché ogni esperienza creativa ci regala una giornata migliore.