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La Settimana di Pandolfini

CONRAD MARCA-RELLI: L’ITALO-AMERICANO CHE UNÌ DUE MONDI

 

 

Conrad Marca-Relli al secolo Corrado Marcarelli, nato a Boston nel 1913 da genitori originari di Benevento, affascinato, sin da giovane studente d’arte, sia dai maestri della pittura del Rinascimento che dalla metafisica di Giorgio de Chirico, inizia dipingendo quadri figurativi di scene urbane d’ispirazione Sironiana che definisce nostalgici ricordi d’infanzia per poi approdare all’astrazione. Nel 1930 segue i corsi d’arte al Cooper Union Institute, New York, tra il 1935 e 1938 lavora per il Federal Art Project della Works Progress Administration ed entra in contatto con artisti come Willem de Kooning, Franz Kline e John Graham, che lo ispireranno verso una nuova visione della pittura.

Dopo aver svolto il servizio militare si trasferisce a Woodstock, crea quadri d’ispirazione surrealista e che guardano della pittura metafisica. Tornato a New York nel 1947 tiene la sua prima personale alla Niveau Gallery, nel settembre dello stesso anno va a Parigi ma già nel 1948, deluso dall’ambiente parigino, si trasferisce a Roma. Nel 1949 è tra i protagonisti della scena artistica newyorkese aderendo prima al Downton Group e poi fondando l’Eight Street Club con Mark Rothko, Fran Kline e William de Kooning, pare ispirandosi all’atmosfera vissuta a Roma in via Margutta. Il Club fu un luogo d’incontri artistici e intellettuali ai quali prendevano parte critici come Harold Rosenberg e Clement Greenberg. Qui nacque il progetto del Ninth Street Show, la prima mostra pubblica dell’Espressionismo astratto, ospitata all’interno di un locale affittato per l’occasione da Franz Kline e Marca-Relli, che nello stesso anno allestisce una personale alla New Gallery. Fu amico di Jackson Pollock, trascorsero insieme lunghi periodi a East Hampton e pare fosse toccato proprio a Marca-Relli riconoscere il corpo di Pollock dopo l’incidente automobilistico del 1956. Nel 1951 affitta uno studio in Via del Babbuino a Roma e stringe amicizia con Afro Basaldella con il quale visse a Oakland per sei mesi dopo essere stati vicini di casa ai Parioli, con Giuseppe Capogrossi e in particolare con Alberto Burri, con il quale rimase amico per lunga data.

Marca-Relli progressivamente si allontana dal figurativo per intraprendere una ricerca verso l’astrazione, nello stesso anno espone alla galleria Il Cortile. L’anno successivo ritorna a New York, dove tenta una sintesi tra l’Espressionismo astratto americano e le atmosfere metafisiche italiane. Sono gli anni di esordio della tecnica del collage, ispirati sia dal Picasso cubista che dal merzbau di Kurt Schwitters, tecnica che caratterizzerà gran parte del lavoro a venire. L’opera che presenteremo in asta il 6 dicembre dal titolo F-S-9-76 X(P), 1976, collage e tecnica mista su cartoncino, ne è un chiaro esempio. Inizia così una lunga e gloriosa carriera tra l’Europa e l’America, Marca-Relli fu un grande coordinatore di esperienze e idee tra i due continenti.

Fascinoso, elegante, cosmopolita era di temperamento burbero e irascibile, non disdegnò mai il confronto con amici e colleghi, fino talvolta allo scontro come avvenne con Toti Scialoja.
Nel 1967 il Whitney Museum of American Art di New York, gli dedicò un’importante retrospettiva. Negli anni settanta e ottanta trascorre lunghi periodi in Italia, tornando a New York o visitando altre capitali europee, vivendo anche su un battello in Francia e nelle isole Baleari. Nel 1997 si trasferisce definitivamente a Parma, l’anno successivo tiene una mostra alla Collezione Peggy Guggenheim. Muore a Parma il 29 agosto del 2000.

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