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La Settimana di Pandolfini

L’UNIVERSO DI ARNALDO POMODORO

La scultura del 1995, Rilievi, è stata commissionata al maestro Arnaldo Pomodoro dal collezionista con una specifica idea del posizionamento e dell’utilizzo complementare al suo essere “opera”, come i progetti qui riprodotti dimostrano.
La scultura in bronzo che sarà presentata nell’asta del 6 dicembre e costruita su due livelli, racchiude tutto il segno e il pensiero plastico che caratterizzano l’inconfondibile linguaggio di Pomodoro.
Agli inizi degli anni sessanta l’artista affronta il tridimensionale con figure solide semplici: piramidi, cubi e sfere che dialogano con lo spettatore tramite la scrittura orchestrata dalla mano sapiente del demiurgo del bronzo. Una scrittura fatta di frecce, ruote, ceppi e puntali, una continua sincronia del movimento tra il pieno e vuoto, tra la forza naturale e la forza ultraterrena. Arnaldo Pomodoro mette in atto molteplici varianti, coniugando sempre il segno primitivo e ancestrale con la scrittura compositiva che rimanda ad antiche scritture, è il segno che prendere origini e insegnamento da Madre Natura: qualcosa che deve essere “spaccato all’interno” per poter germogliare per creare incessantemente il nuovo mondo.

Arnaldo Pomodoro è tra gli scultori più famosi e proliferi del nostro tempo. All’inizio degli anni ’50 produce sculture di piccole dimensioni utilizzando prevalentemente l’argento e l’oro, e altorilievi dove emerge una “scrittura” arcaica. Negli anni ’60 inizia il percorso con la tridimensionalità e sviluppa la ricerca sulle forme più geometriche: sfere, piramidi, dischi, coni, cubi. La scultura di Pomodoro si sviluppa in dimensioni sempre più grandi, l’artista amplifica la sua gamma di materiali utilizzando legno, cemento, ferro e soprattutto il bronzo che resterà la materia deputata per tutta la sua produzione.

Le sculture in bronzo lucidato (talmente specchiante che l’ambiente circostante vi si riflette) sono incise, tagliate, squarciate, corrose, scavante nel profondo della materia. È l’intento dell’artista di squarciare per svelare il mistero che ne è racchiuso; la contrapposizione formale tra la levigata perfezione della forma geometrica, e la macchinosa complessità interna è una costante nella produzione di Pomodoro. Lo spazio esterno si annulla, la ricerca è misteriosa, tutto il pensiero filosofico è nel nucleo, nelle viscere profonde racchiuse dalle linee e curve, eleganti e fascinose, delle sue sculture.

 

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