Image Alt

La Settimana di Pandolfini

ANCESTRALI E SENZA TEMPO: LE DONNE NELLA PITTURA DI CAMPIGLI


“Ho iniziato dipingendo donne e finirò dipingendo donne. Perché in pittura la donna è il soggetto perfetto. Nell’arte di tutti i tempi le donne sono sempre state il punto focale, mentre l’uomo occuperà sempre un posto in secondo piano. E non vorrei che fosse altrimenti.

Massimo Campigli

Massimo Campigli approda a Parigi nel 1919 come inviato del Corriere della Sera ed entra in contatto con il mondo artistico della Ville Lumière e inizia dipingere da autodidatta, nel 1926 forma il gruppo dei Sette Italiani con de Chirico, De Pisis, Paresce, Savinio, Severini e Tozzi, che durerà fino al 1932. Nel 1927 Campigli rinuncia al suo incarico da giornalista ottenendo una liquidazione che gli permetterà di dedicarsi totalmente all’arte.
La svolta decisiva si ebbe nel 1928 quando durante una visita al Museo di Villa Giulia a Roma scoprì l’arte antica, sviluppando un linguaggio artistico attraverso un arcaismo ricercato dove si evince una forte ispirazione dell’arte egizia, bizantina, pompeiana ed etrusca.

La pittura di Campigli resta sempre coerente a sé stessa nella sua evocazione di dimensione mistica e pura: una fusione tra la figura umana e la forma pura dell’ideale plastico, un rapporto dialettico di forme e spazi che si compenetrano e si completano. In tutti i suoi aspetti tematici, stilistici, pittorici e compositivi il dipinto, proposto nell’asta del 21 giugno a Milano, Due figure, proveniente dalla Galleria Bergamini di Milano, si inserisce bene nell’ambito dell’opera di Campigli alla fine degli anni Cinquanta. In quest’opera l’arcaismo formale delle due donne e l’atmosfera intima che domina la scena viene accentuato dalla scelta delle tonalità color terra che suggeriscono quasi un affresco. Come afferma Eva Weiss “Il quadro è un tipico esempio di come Campigli crei sempre un fine gioco estetico per chi osserva attentamente le sue composizioni: al primo sguardo emergono soprattutto le somiglianze e i parallelismi fra le due donne, ma via via si scoprono anche le numerose sottili differenze, fra le dimensioni dei corpi, fra i visi, gli sguardi, le acconciature, gli abiti, i gioielli e i colori”.

Massimo Campigli fu artefice di una maniera stilistica fuori dagli schemi a lui contemporanei in cui la sottile evocazione dei motivi archeologici, manifestati attraverso un’apparente elementarità, si presenta in un’ampia variazione di archetipi figurali, che lasciano intuire il senso di una memoria radicata e colma di rimandi e visioni lontane. Il tutto plasmato con una tecnica raffinatissima di cromie ottenute con le terre che rendono il colore, morbido e consistente, protagonista imprescindibile della sua arte.

 

Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
50122 Firenze - Italia
Tel. +39 055 2340888/9
Fax +39 055 244343
info@pandolfini.it

Via Alessandro Manzoni, 45
20121 Milano
Tel. +39 02 655.60807
Fax +39 02 620.86699
milano@pandolfini.it
Orari di apertura:
Lun - Ven 9-13 / 14.30-18.30

Via Margutta, 54
Roma
Tel. +39 06 3201799
Orari di apertura:
Lun - Ven 9.30-13.30
Il pomeriggio su appuntamento