
PRESENZE FEMMINILI NELL’ATELIER DI UBALDO GANDOLFI
Nel 1761 viene nominato direttore dell’Accademia Clementina, per la prima volta, Ubaldo Gandolfi che, insieme al fratello Gaetano, dopo essere stato per anni allievo di questa prestigiosa istituzione ne diventerà trascinatore. Non diminuiscono le sue ore trascorse alla scuola del nudo dove continua a esercitarsi confrontandosi strenuamente davanti al naturale. Numerosi escono dalle aule dell’accademia i suoi nudi maschili, ricercati oggi come allora dai collezionisti, via via perfezionati sulla carta nell’uso del carboncino e della sanguigna che si fa sempre più morbido: tra i tanti atletici giovani con muscoli in evidenza ed espressioni assorte, spiccano per sensualità e rarità le accademie di nudo femminile.
Tre inediti fogli, offerti durante l’asta di opere su carta del prossimo 24 maggio, vanno a incrementare questo piccolo nucleo che conta cinque disegni alla Clementina e uno presso la Pinacoteca di Bologna oltre a qualche esempio individuato in collezioni private, dove una giovane donna è ritratta in piedi, seduta, assopita, secondo le consuete attitudini d’atelier.
Sono prove sorprendenti per licenziosità, condotte attraverso il riconoscibilissimo segno della matita rossa di Ubaldo e accorti rialzi luminosi con il gesso bianco, in accordo con la sensuosa morbidezza adottata nel descrivere le floride forme dello studio per l’Andromeda della Fondazione Cini, relativo a una delle due tele che fungevano da sovrapporta nell’appartamento del Gonfaloniere (Bologna, Collezioni Comunali d’Arte), databili al 1770.
HIGHLIGHTS DELL'ASTA