
CAPELLI DI FUOCO
Raffinato collezionista, protettore di musici e pittori ed egli stesso artista dilettante, ma anche innovativo imprenditore nei suoi possedimenti feudali, Paolo Giordano II Orsini, duca di Bracciano, curò la propria immagine attraverso ritratti scolpiti e dipinti commissionati ai maggiori artisti del suo tempo, da Gian Lorenzo Bernini a Simon Vouet. Anche Ottavio Leoni lo ritrasse, vivo e parlante, in numerosi fogli che si aggiungono alla sua galleria di nobili e popolani della Roma seicentesca, esaltando con la matita rossa la chioma fiammeggiante del Duca, caratteristica di quel ramo degli Orsini. È dunque facile riconoscerlo nel piccolo ritratto su rame che ne restituisce le guance arrotondate, lo sguardo ceruleo e i baffi all’insù che in ogni sua immagine appaiono come tratto distintivo insieme alla ciocca che gli ricade sulla fronte.
In catalogo sarà accompagnato dal ritratto della sorella Camilla, principessa Borghese: un’immagine assai più rara ma certificata dal confronto col disegno di Ottavio Leoni nel Kupferstichkabinett di Berlino che la ritrae nel 1627 esaltandone il volto delicato, le ciglia chiare e i riccioli fulvi che sfuggono alla pettinatura raccolta. È con loro un terzo personaggio ancora non identificato: la chioma fiammeggiante e l’innegabile aria di famiglia fanno intuire però che si tratti di un parente stretto, forse Ferdinando Orsini che alla morte di Paolo Giordano nel 1656 successe al fratello maggiore come quarto Duca di Bracciano.