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La Settimana di Pandolfini

LA FANCIULLA CHE SI ALLACCIA I SANDALI DI RUDOLF SCHADOW

Il ritratto intimo La fanciulla che si allaccia i sandali, modellato con sensibilità ed eleganza neoclassiche, è destinato a incantare gli spettatori che avranno il piacere di trovarlo tra le opere protagoniste dell’asta Sculture dal XV al XIX secolo del 26 ottobre prossimo. Nato nel 1789 durante un soggiorno dei genitori nella Città Eterna, il noto scultore tedesco Rudolf Schadow palesò sin dall’infanzia una spiccata propensione artistica, così come i fratelli che divennero tra i più noti pittori del romanticismo tedesco. Innamoratosi della scultura, volle studiare presso l’Accademia di Belle arti di Berlino, per poi trasferirsi nel 1812 a Parigi dove riuscì a divenire allievo e amico di uno dei maggiori esponenti del neoclassicismo europeo, il celeberrimo scultore danese Berte Thorvaldsen. Ed è dunque grazie a una lettera di raccomandazione scritta dal padre, ma soprattutto sottoscritta da Canova e Thorvaldsen, che Schadow riuscì a essere ammesso all’Accademia di San Luca di Roma, dove si trasferì con un gruppo di giovani scultori -quali  Eduard Schmidt von der LaunitzHermann Ernst Freund e l’inglese John Gibson-, consolidando la propria arte presso lo stesso Canova. Forte di un’accoglienza calorosa e di un ambiente stimolante, lo scultore ottenne il primo successo pubblico nel 1813 proprio con il modello della fanciulla che si allaccia il sandalo, di cui sono famose le  versioni  conservate nelle Pinacoteche di ColoniaMonaco di Baviera e Berlino. Sembra che  per Die Sandalabinderin -questo è il titolo originale della scultura-  Schadow si fosse ispirato alla giovanissima moglie, Fredericka Rauch (1802-1818), figlia di Christian Daniel Rauch, all’epoca tredicenne e destinata a una prematura morte che inciderà molto nella vita dello scultore. Nella Nationalgalerie di Berlino, è conservato un dipinto del 1815 di Friedrich Wilhelm Schadow che si autoritrae assieme al fratello Rudolph e Thorvaldsen, mentre sullo sfondo si staglia proprio la scultura della fanciulla. L’esemplare presentato nella nostra prossima asta di ottobre proviene da una collezione privata italiana ed è firmato e datato 1819.

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