
LA METAFISICA POP DI VALERIO ADAMI
« C’est là tout le mystère et la magie de la peinture, de créer un mythe, ce conflit entre temporel et intemporel. »
Valerio Adami
Nel 1985 il Centre Georges Pompidou di Parigi dedica una grande retrospettiva a Valerio Adami, un tributo all’artista italiano che ha scelto la ville lumière come città d’adozione (in alternanza con Monte Carlo e Meina sul lago Maggiore). Alfred Pacquement, curatore della mostra, nel testo del catalogo attribuisce ad Adami il pregio di progettare un classicismo moderno, ripensando la pittura come generatrice di miti. La mostra fu successivamente presentata a Palazzo Reale di Milano nel 1986.
Sono gli anni dell’assidua collaborazione con Giorgio Marconi, sin dalla prima esposizione nasce una grande amicizia, rapporto che perdurerà nel tempo, le numerose mostre ne sono una ampia dimostrazione: dal 1965 fino al 1992 come Studio Marconi, nel 1995 e 1997 come Galleria Giò Marconi (figlio di Giorgio) e nel 2007 e 2009 alla Fondazione Marconi.
È del 1985 l’opera su tela Senza Titolo di cm 73×60 che verrà presentata nella prossima asta del dipartimento di arte moderna e contemporanea il 6 dicembre 2023, la stessa proviene dallo Studio Marconi, a dimostrazione del legame professionale e personale tra l’artista e il gallerista.
Valerio Adami nasce a Bologna il 17 marzo 1935 si avvicina all’arte sin da giovani grazie alla sua assidua frequentazione dell’ambiente artistico veneziano, in particolare frequentando lo studio di Felice Carena, il 1951 incontra e frequenta Oscar Kokoschka e inizia un nuovo percorso artistico. Nel 1952 si trasferisce a Milano per iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Brera dove segue i corsi di Achille Funi e si diploma nel 1955, sono gli anni dei grandi viaggi che lo porteranno a vivere e lavorare in Europa, Stati Uniti, America Latina e India, dal 1956 inizia a firmare i suoi quadri con il solo cognome: Adami. Già tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Sessanta Adami riscuote un rapido e crescente consenso di critica e di mercato, viaggia tra Italia, Parigi e Londra sviluppando nuove forme e teorie e confrontandosi con le istanze internazionali, in particolare quelle provenienti dall’America, un graduale cambiamento di stile del tutto personale: ritrae soggetti ispirandosi alla vita quotidiana e contraddistinti da armoniche campiture di colori puri contornate di nero incisivo e marcato, del tutto prive di chiaroscuro. Le opere di Valerio Adami sono una versione stilizzata della realtà che tanto ricorda l’arte del fumetto di Roy Lichtenstein, un taglia e cuci della realtà intervallata da elementi a volte astratti, altre volte con rimandi alla metafisica e al cubismo, ma sempre delineati e rimarcati dai contorni neri per sottolineare la realtà apparentemente oggettuale ma introspettivamente ricolma di significati enigmatici.